• Mostre

    L’Artista Regala

    27 – 29 dicembre 2018

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    Scheda tecnica:

    Lucio Pozzi, Difraction, acrilico su flashe su tavola, n.2 opere, cm30,5×22,8×2,2, 2016

    Lorenza Sannai, acrilico su pannello, Rientro cm15,2×15,2,4, Regola, Destinato, Fenomeno cm15,2×15,2×2,4  2017, Doppio Peso, Clinamen cm50,8×40,6,2,2, Scarti dell’equilibrio cm40,6×30,5×2,2, 2018

    Linda Schrenk, Il barone rampante, archival pigment print   5/10, n.6 cm150x50  2015.

    Lynn Umlauf, Senza titolo, rete metallica, plexiglas, foglio di acetato, cavo metallico, 2000

    Adriano Orrù, Sarabande sketches, contrabasso, 27.12.2018 ore 19,40

    Giacomo Salis & Marco Ferrazza, Improvvisazione, percussioni e musca elettronica, 28.12.2018 ore 20,00

    L’artista regala è un appuntamento annuale che cade subito dopo le feste di natale e si chiude con l’ultimo giorno dell’anno

    Questo anno, dal 27 al 29 dicembre, 7 artisti vi regaleranno un momento della loro ricerca poetica.

    Lucio Pozzi, Lorenza Sannai, Linda Schrank, Lynn Umlauf con le loro immagini, Adriano Orrù il 27 dicembre dalle ore 19,40 con il suo contrabasso, Marco Ferrazza e Giacomo Salis il 28 dicembre dalle ore 20,00 con musica elettronica e percussioni.

    scarica il catalogo

    www.luciopozzi.com  www.lorenzasannai.com  www.lindaschrank.comwww.lynnumlauf.com   www.adrianoorru.com  salis & ferrazza duo

  • Ospiti

    Kerlox Dynamic 3

    24 aprile 2018

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    In occasione della personale I Mani di Marco Useli, sono intervenuti i Kerlox Dynamic 3: Carlo Mascolo, trombone – Domenico Saccente, fisarmonica – Felice Furioso, batteria.

    Biografie 

    Carlo Mascolo è un compositore e arrangiatore di musica acustica, elettrificata e computer music. Ha studiato con Maurizio Patarino, Tomaso Lama, Saverio Vizziello, Michele Lomuto, Gianni Lenoci, Stefano Battaglia, Francesco Scagliola, Christian Burchard. È stato docente dei corsi pre-accademici presso il Conservatorio di Monopoli. È stato docente full time di jazz e ottoni nel Conservatorio di Gerusalemme. È stato docente full time di ottoni, musica di insieme, teoria e armonia, nel centro musicale Al-Kamandjati di Ramallah e nei campi profughi di Al- Amari, Qalandia in Cisgiordania.

    Ideatore e conduttore del progetto “Kerlox Dynamic Project” (1999) e della Orchestra di Improvvisatori “Bouh Magic Orchestra” (2010). Ha suonato in clubs e festivals di Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Rep.Ceca, Austria, Turchia, Palestina, Marocco, U.S.A., Colombia e Argentina.

    Ha collaborato con Embryo, Christian Burchard, Michele Lomuto, Gianni Lenoci, Steve Potts, Antonello Salis, Eugenio Colombo, Chop Chop Band, Marcello Magliocchi, Mik Quantius, Lothar Stahl, Jens Pollheide, Frankestein Ballet, Lori Goldston, Nicola Guazzaloca, Monsieur Periné, Suricato, Raul Platz, Blasie Siwula, Pacho Davila, Moktar Ghania, Allen Blairman, Yuri Parvenov, Abdul Moimeme, Yedo Gibson, Vasco Trilla, Jean- Marc Foussat, Luiz Rocha, Nicolas Chientaroli, Dirar Kalash, Carlos Zingaro, , Ape5 , Vittorino Curci, Ada Rave, Renato Ferreira, George Hadow, Guy- Frank Pellerin, White Noise Generator, Paulo Chagas, Joao Pedro Viegas, Okay Temiz, Hakan Ali Tocker, Albert Cireira, Maria Do Mar. Maria Radich, Joao Madeira e Rogier Smal, James Harrar, Marshall Allen, Charles Gayle e molti altri.

    Homepage: https://www.muzicplus.it/it/chi-siamo/carlo-mascolo.html

    Domenico Saccente. All’età di otto anni intraprende gli studi di fisarmonica, che prosegue nel corso degli anni con il M° Francesco Palazzo presso il Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari. Attualmente è iscritto al Conservatorio di Musica “E.R. Duni” di Matera dove frequenta il corso di pianoforte jazz. Ha partecipato a workshop con artisti di spicco del panorama nazionale e internazionale come Christian Burchard, Lothar Stahl, Jens Pollheide, Mik Quantius, Carlo Mascolo, Marcello Magliocchi, Gianni Lenoci, Marshall Allen, Lori Goldston, Morjane Mourad, Greg Burk, Joao Pedro Viegas, Yedo Gibson, Vasco Trilla, Carlos Zingaro, Paulo Chagas, Nicola Guazzaloca, Stefano Luigi Mangia, Embryo.

    Dal 2005 entra a far parte del progetto Kerlox Dynamic Project, che varia dalla world music all’improvvisazione radicale utilizzando i linguaggi propri del paesaggio sonoro contemporaneo.

    Homepage:https://www.muzicplus.it/it/chi-siamo/domenico-saccente.html

    Felice Furioso. Comincia a suonare la batteria all’età di 10 anni, con un percorso da autodidatta. Da ragazzo frequenta il corso musicale di violino della scuola secondaria di primo grado. Nel 2009 fonda con amici il gruppo “Banda Agorà” e partecipa alla manifestazione musicale Rock Targato Italia. Nel 2012 con la “Banda Agora” partecipa all’Italia Wave Festival al Circolo Degli Artisti a Roma. Nel 2014 ha partecipato attivamente ai workshop di composizione in tempo reale e musica creativa con il trombonista Carlo Mascolo, Mik Quantius, Yedo Gibson, Carlos Zingaro, Paulo Chagas e il gruppo tedesco, Embryo.
    Da un po’ di anni collabora con la Kerlox Dynamic Project, che varia dalla world music all’improvvisazione radicale utilizzando i linguaggi propri del paesaggio sonoro contemporaneo. Fin ad oggi, con questo progetto ha partecipato a tre festival internazionali di musica improvvisata, quali “Free Flow Festival 2015” ad Altamura, “Clockstop Fest 2015” a Noci, “MIA 2015 – Encontro de Música Improvisada de Atouguia da Baleia” in Portogallo. Nel 2016 partecipa alla rassegna “Aspettando il Free Flow Festival”. E’ stato uno degli organizzatori della quinta edizione del Free Flow Fest, che ha visto il coinvolgimento di artisti nazionali e internazionali della scena d’avanguardia.

    Homepage:https://www.muzicplus.it/it/chi-siamo/felice-furioso.html

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  • Ospiti

    Adriano Orrù – Cosmogonia semplice

    13 – 25 ottobre 2018

    In occasione della personale GAP di LUCIO POZZI, è intervenuto Adriano Orrù con Cosmogonia Semplice (contrabasso, sonagli, pennello, bacchetta da percussione).

    L’intervento di Orrù è aperto da un preludio improvvisato originato dalle suggestioni delle opere di Pozzi.

    A seguire la sua composizione del 2012 Cosmogonia Semplice.

    Riportiamo le parole del musicista in relazione alla sua partecipazione a GAP: “Ho pensato a una sorta di dualità tra verticale e orizzontale (due elementi che in musica hanno importanza e senso) che, senza andare a cercare una qualche somiglianza poco plausibile, mettessero in relazione queste due dimensioni attraverso la materia sonora, l’azione performativa e la presenza “importante” del mio strumento, il contrabbasso. Una geografia/geometria del suono e dello spazio.”

    Biografia: Adriano Orrù è un contrabbassista che si occupa di jazz, di improvvisazione radicale, di musica da camera e progetti multimediali. Ha collaborato in varie formazioni con Paolo Fresu, Giancarlo Schiaffini, Tony Oxley, Lenka Zupkova, AN MOKU, Gianni Mimmo, Marco Colonna, Samuel Hallqvist, Ettore Fioravanti, Roberto Cipelli, Marco Tamburini, Tino Tracanna, Andy Gravish, Tim Hodkinson, Paulo Chagas, Joao Pedro Viegas, Guy-Frank Pellerin, Maria Do Mar, Luiz Rocha, Samuel Hällkvist, François Choiselat, Mauro Sambo, Marcello Magliocchi, Victor Nubla, White Noise Generator, Simon Balestrazzi, Silvia Corda, Takatsuna Mukai, Henning Frimann, Guro Skumsnes Moe, Håvard Skaset, Paolo Angeli, Paula Gimeno, Yali Herbet. Ha inciso per la Splasc(h), Digitalis Purpurea, Comar23, TiConZero, Big Round Records, Setola di maiale, Magick With Tears, LaBèl, Pan y Rosas, Endtitles, Creative Sources, Amirani Records. Recensioni, articoli, interviste sono apparsi su: Rai Radio3, Doublebassist, All About Jazz, Il Manifesto, Blow Up, Jazz.pt e altri.

    Homepage: www.adrianoorru.com

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  • Short exhibition

    Roberto Randaccio – Carte False Lacerazioni

    2-4 maggio 2018

    Scheda tecnica: n.5  tecnica mista (acrilico e grafite) su carta (japanese album moleskine).


    Lacerazioni sono una serie di lavori in acrilico e grafite appartenenti al progetto CARTE FALSE, ciclo di opere caratterizzato dalla rappresentazione di fogli di carta mediante l’utilizzo dello stesso supporto cartaceo.

    La carta, continuamente citata e raffigurata nelle sue diverse fogge, piegata, tagliata, con strappi, diviene  strumento di indagine per ragionare su apparenza e realtà, negazione e figurazione, oltre a diventare, con la sua semplice presenza di foglio bianco aperto, testimone e critico delle opere di altri artisti.

    Lacerazioni sono una serie di riflessioni liberamente ispirate dal Cristo Morto di Holbein.

    Scarica il catalogo: Roberto Randaccio – Carte False Lacerazioni

    Biografia: Roberto Randaccio (Cagliari 1958) vive e lavora a Cagliari.

  • Short exhibition

    Raffaello Ugo – Quadreria

    7-9 febbraio 2018

    Scheda tecnica: n.15 disegni a matita colorata su carta.


    Una serie di ritratti di  vita domestica sono l’occasione per Raffaello Ugo per  invitarci a ragionare sulla memoria.

    Partendo da soggetti comuni, da gesti ed azioni quotidiane che si ripetono senza apparenti  variazioni, da piccoli episodi che  per un istante alterano il tran tran quotidiano viene costruita una quadreria della memoria individuale dove la suggestione del ricordo e la sua rielaborazione, somma di episodi analoghi, diventa occasione di ricerca del proprio io, invito ad una presa di coscienza e conoscenza di se stessi.

    Scarica il catalogo: Raffaello Ugo – Quadreria

    La non eccezionalità dei soggetti fa sì che diventino base comune di memoria per tutti, una sorta di lessico familiare, dove la memoria collettiva di amici, parenti, animali e luoghi si trasforma in un peana.

    E il suggerimento o invito che sembra scaturire dalla memoria dei nostri ricordi, che affettuosi e ironici ci fissano dalle pareti , è che  l’azione più coraggiosa che svolgiamo nella nostra esistenza, il momento eroico,  è imparare a conoscerci.

    Biografia: Raffaello ugo (Empoli, 1957) vive e lavora a Monserrato.

    Homepagewww.avvoltelinverso.org

  • Short exhibition

    Marco Pautasso – I bambini ci guardano

    18-20 ottobre 2017

    Scheda tecnica: n.8 dipinti ad olio su tela, n.1 dipinto ad olio su carta.


    I bambini ci guardano è il titolo di un film di Vittorio De Sica del 1944 ma anche una comune espressione usata spesso dagli adulti quando, per una situazione incresciosa, si trovano in imbarazzo davanti ai bambini.

    Ma è poi così vero che l’innocenza è fanciulla e il mondo degli adulti orco?

    La presunta innocenza dell’età infantile altro non è che la volontà manifesta, senza veli e ipocrisie, dei propri desideri quando ancora si ignora di doverli moderare in rapporto con gli altri.

    Scarica il catalogo: Marco Pautasso – I bambini ci guardano

    Una lunga educazione, impartita dagli adulti soprattutto con l’esempio, insegna regole e sotterfugi, principi e scorciatoie, per trasformare i capricci infantili in esigenze, il desiderio di possesso in gestione e la volontà di coercizione in condivisione degli obiettivi.

    Il giusto e il tanto per cambiare e adattare di scala i giochi puerili, conseguenze comprese.

    Ed è in tali circostanze, nella costruzione dell’impalcatura dell’esistenza fatta di convenienze, compromessi, sotterfugi e tradimenti che può capitare che i bambini ci guardino, e il re diventi nudo.

    Biografia: Marco Pautasso (Cagliari, 1980) vive e lavora a Cagliari.

    Homepagehttp://pautac16.wixsite.com/marcopautasso

  • Short exhibition

    Roberto Falchi – Ti racconto una storia

    6-8 giugno 2018

    Scheda tecnica: n.7 vernici su carta per alimenti, n.2 chine e acquarello su carta lucida, una agendina moleskine con inserti di carta acquarellati.


    Ti racconto una storia è un racconto intimo, in parte autobiografico, della conquista della consapevolezza e del raggiungimento dell’età adulta.

    Con immagini vicine per gusto alle illustrazioni delle favole, Roberto Falchi ci accompagna attraverso le scelte, le esperienze, gioie e delusioni, che scandiscono la nostra esistenza fino alla presa di (in)coscienza di noi stessi.

    Quando questo accade è difficile da stabilire: di certo c’è solo il fatto che ad un certo momento  il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza non ci appartiene più. Ai progetti idealizzati si sovrappongono urgenze di carattere pragmatico,  programmi  da realizzare in funzione ai mezzi e all’immediata fattibilità e fruibilità, anche se privi di poetica e fantasia.

    E sulla possibilità di recuperare l’età dell’innocenza  ragiona questo lavoro invitandoci a ritrovare,  isolando singoli episodi, la memoria ed il sapore della scoperta,  dell’indeterminatezza e indefinitibilità dei sentimenti, la freschezza delle emozioni.

    Uno per tutti: essere innamorati.

    Scarica il catalogo: Roberto Falchi – Ti racconto una storia

    Biografia: Roberto Falchi (Cagliari 1980) vive e lavora a Quartu Sant’Elena. Dopo gli studi al Liceo Artistico di Cagliari, prosegue la sua formazione presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, conseguendo con il massimo dei voti il diploma di laurea in Pittura col il prof. Renato Ranaldi e con la correlazione di Radu Dragomirescu. Dal 2001 al 2004 ha collaborato presso il Laboratorio di Ceramica dell’artista Claudio Pulli a Selargius, CA. Nel 2004 l’artista Bertrand Lavièr gli ha richiesto una collaborazione per eseguire un lavoro al Museo Pecci di Prato. Nel 2004 ha collaborato con Radu Dragomirescu per la realizzazione dell’allestimento di una mostra presso la Chiesa dei Barnabiti a Firenze. Nel 2011 si specializza in arti visive e discipline dello spettacolo. Attualmente insegna Arte immagine nelle scuole medie

  • Short exhibition

    Elisa Desortes – Middle Earth

    14-16 marzo 2018

    Scheda tecnica: n. 9 disegni con rapidografo 0.1 formato cartolina, installazione: tavolo bianco, sedia bianca, pianta da interni schefflera, quaderno, matita.


    Nella short-exibition Middle Earth Elisa Desortes ci accompagna in una  terra di nessuno dove strutture e luoghi stereotipati, destinati alla fruizione di un  pubblico di massa,  sono diventati le nuove cattedrali del XXI secolo.

    Ribattezzati  da Marc Augè “non luoghi”,  ogni giorno, consapevolmente o no nonostante la poco invitante definizione,  volontariamente li cerchiamo e frequentiamo dedicandogli  parte del nostro tempo.

    Cerchiamo in loro la luce forzata di ogni ora del giorno, gli  alimenti e i manufatti uniformati per incontrare il gusto di tutti,  l’ambiente  per festeggiare le ricorrenze personali, gli incontri occasionali per socializzare e  la compagnia per viaggiare.

    Scarica il catalogoElisa Desortes – Middle Earth

    E  se la riconoscibilità delle strutture promette la certezza del contenuto, il desiderio segreto è quello di rimanere un individuo unico ben distinguibile al loro interno, non confondibile con i milioni di volti che si incontrano intenti nella stessa ricerca con analoghe motivazioni.

    Così l’educazione all’uso di questi luoghi massificamente frequentati spinge la collettività in direzione opposta all’empatia verso un individualismo esacerbato.

    Ancora siamo distanti dal richiedere affetto attraverso questi canali ma chissà, con il progredire delle vendite online su Amazon, nuova frontiera virtuale dei “non luoghi”, forse abbastanza presto potremo richiedere  un surrogato di mamma, di un fratello, del fedele animale domestico, e il principe azzurro.

    Biografia: Elisa Desortes (Sassari 1974) vive e lavora a Sassari.

  • Short exhibition

    Fabrizio Ortu – Mumble

    3-5 ottobre 2018

    Scheda tecnica: n.13 acrilico, smalto e pennarello su carta, n.7 acrilici su tela, n.1 scultura un gesso e inserti di acetato smaltato.


    In questa short exibition parleremo di scrittura, per eccellenza l’arte più astratta che esista.

    Infatti solo l’obbligo di una lunga disciplina, la  scolarizzazione,  ci consegna l’immagine dell’animale cane quando leggiamo queste  linee curve  ogni tanto interrote, e ci permette la  visione di concetti astratti come la prudenza o la perseveranza.

    Addirittura possiamo vedere il cane  spezzettato, ossia c, a, n, e  senza alcuna corrispondenza alle  parti dello stesso, zampe, naso, muso, ma come tessere per combinare  le ance.

    Perciò cosa mai ci raccontano le figure di Fabrizio Ortu, queste elaborazioni  di segni grafici immaginati come scrittura aliena dove colori e segni si sviluppano seguendo regole a noi sconosciute?

    Ma sopratutto, davvero vogliamo norme e spiegazioni che ci svelino l’enigma privandoci, al contempo, del fascino del mistero e mortificando la nostra fantasia e i nostri sforzi intelletivi?

    Mi sono sempre chiesta se il fastidio che proviamo quando qualcuno ci rivela anzitempo il nome dell’assassino non sia la stessa che alberga nell’arte quando si liquida in maniera semplificativa l’opera di un artista, attribuendolo per esempio ad una corrente artistica, privando lo spettatore dell’originalità della scoperta.

    Scarica il catalogo: Fabrizio Ortu – Mumble

    Biografia: Fabrizio Ortu (Nuoro 1977) vive e lavora a Nuoro.

  • Mostre

    Zaza Calzia – Una danza per gli occhi

    21 Settembre – 6 Ottobre 2017

    Scheda tecnica: n. 25 collage su tavola 15x15cm del 2016-17,  collage e acrilico su cartone composto da 5 elementi 72,5x103cm 1982, n.19 acrilici e collage su tela 15x15cm 2017, n.1 acrilico e collage su tela 90x100cm 2004.


    Una serie di opere, collage e occhi-burka che abbracciano 30 anni di produzione di Zaza Calzia, si confrontano nella mostra in corso a Cagliari in via Mameli 187 presso spazio E_EMME.

    I collage, tecnica utilizzata dall’artista a partire dagli anni 60, vengono combinati con la pittura per costruire piani e spazi in movimento grazie all’intuizione dell’uso della carta stampata dei giornali. I frammenti delle parole stampate, ridotte a puro segno, sollecitano e costringeno l’occhio a viaggiare sulla superfice dell’opera con ritmi serrati, introducendo la quarta dimensione, il tempo, sulla  superficie bidimensionale.

    Col tempo l’artista ha rarefatto le superfici dei collage  cercando, dentro i piani  continui di colore, il ritmo del respiro.

    I frammenti di carta, intuizioni ed emozioni , hanno occupato piccole dimensioni traendo forza espressiva dall’utilizzo sapiente del supporto bianco della carta,  il colore che, per istinto,  gli uomini identificano col nulla per la facilità con cui ogni cambiamento viene rilevato.

    Dagli acrilici scuri e mossi, lavorati con pennellate cariche di pathos ed energia, emergono, come divinità arcaiche, vigili occhi di donne, indagatori e straordinariamente sereni, pieni di un sapere che si perde nella notte dei tempi.

    Enigmatici non offrono soluzioni lasciandoci avvicendare/alternare/vagare tra l’anelito della ricerca nel caos e l’illusione di una definizione di equilibrio.

    Se gli “occhi” di zaza si affacciano su mondi caotici dai movimenti vorticosi, il panorama che osservano con espressione fidente e curiosa è una danza: danza per gli occhi e per la vita.


    Biografia: Zaza Calzia (Cagliari 1932), vive e lavora a Roma.