• Ospiti

    Adriano Orrù – Cosmogonia semplice

    13 – 25 ottobre 2018

    In occasione della personale GAP di LUCIO POZZI, è intervenuto Adriano Orrù con Cosmogonia Semplice (contrabasso, sonagli, pennello, bacchetta da percussione).

    L’intervento di Orrù è aperto da un preludio improvvisato originato dalle suggestioni delle opere di Pozzi.

    A seguire la sua composizione del 2012 Cosmogonia Semplice.

    Riportiamo le parole del musicista in relazione alla sua partecipazione a GAP: “Ho pensato a una sorta di dualità tra verticale e orizzontale (due elementi che in musica hanno importanza e senso) che, senza andare a cercare una qualche somiglianza poco plausibile, mettessero in relazione queste due dimensioni attraverso la materia sonora, l’azione performativa e la presenza “importante” del mio strumento, il contrabbasso. Una geografia/geometria del suono e dello spazio.”

    Biografia: Adriano Orrù è un contrabbassista che si occupa di jazz, di improvvisazione radicale, di musica da camera e progetti multimediali. Ha collaborato in varie formazioni con Paolo Fresu, Giancarlo Schiaffini, Tony Oxley, Lenka Zupkova, AN MOKU, Gianni Mimmo, Marco Colonna, Samuel Hallqvist, Ettore Fioravanti, Roberto Cipelli, Marco Tamburini, Tino Tracanna, Andy Gravish, Tim Hodkinson, Paulo Chagas, Joao Pedro Viegas, Guy-Frank Pellerin, Maria Do Mar, Luiz Rocha, Samuel Hällkvist, François Choiselat, Mauro Sambo, Marcello Magliocchi, Victor Nubla, White Noise Generator, Simon Balestrazzi, Silvia Corda, Takatsuna Mukai, Henning Frimann, Guro Skumsnes Moe, Håvard Skaset, Paolo Angeli, Paula Gimeno, Yali Herbet. Ha inciso per la Splasc(h), Digitalis Purpurea, Comar23, TiConZero, Big Round Records, Setola di maiale, Magick With Tears, LaBèl, Pan y Rosas, Endtitles, Creative Sources, Amirani Records. Recensioni, articoli, interviste sono apparsi su: Rai Radio3, Doublebassist, All About Jazz, Il Manifesto, Blow Up, Jazz.pt e altri.

    Homepage: www.adrianoorru.com

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  • Short exhibition

    Roberto Randaccio – Carte False Lacerazioni

    2-4 maggio 2018

    Scheda tecnica: n.5  tecnica mista (acrilico e grafite) su carta (japanese album moleskine).


    Lacerazioni sono una serie di lavori in acrilico e grafite appartenenti al progetto CARTE FALSE, ciclo di opere caratterizzato dalla rappresentazione di fogli di carta mediante l’utilizzo dello stesso supporto cartaceo.

    La carta, continuamente citata e raffigurata nelle sue diverse fogge, piegata, tagliata, con strappi, diviene  strumento di indagine per ragionare su apparenza e realtà, negazione e figurazione, oltre a diventare, con la sua semplice presenza di foglio bianco aperto, testimone e critico delle opere di altri artisti.

    Lacerazioni sono una serie di riflessioni liberamente ispirate dal Cristo Morto di Holbein.

    Scarica il catalogo: Roberto Randaccio – Carte False Lacerazioni

    Biografia: Roberto Randaccio (Cagliari 1958) vive e lavora a Cagliari.

  • Short exhibition

    Raffaello Ugo – Quadreria

    7-9 febbraio 2018

    Scheda tecnica: n.15 disegni a matita colorata su carta.


    Una serie di ritratti di  vita domestica sono l’occasione per Raffaello Ugo per  invitarci a ragionare sulla memoria.

    Partendo da soggetti comuni, da gesti ed azioni quotidiane che si ripetono senza apparenti  variazioni, da piccoli episodi che  per un istante alterano il tran tran quotidiano viene costruita una quadreria della memoria individuale dove la suggestione del ricordo e la sua rielaborazione, somma di episodi analoghi, diventa occasione di ricerca del proprio io, invito ad una presa di coscienza e conoscenza di se stessi.

    Scarica il catalogo: Raffaello Ugo – Quadreria

    La non eccezionalità dei soggetti fa sì che diventino base comune di memoria per tutti, una sorta di lessico familiare, dove la memoria collettiva di amici, parenti, animali e luoghi si trasforma in un peana.

    E il suggerimento o invito che sembra scaturire dalla memoria dei nostri ricordi, che affettuosi e ironici ci fissano dalle pareti , è che  l’azione più coraggiosa che svolgiamo nella nostra esistenza, il momento eroico,  è imparare a conoscerci.

    Biografia: Raffaello ugo (Empoli, 1957) vive e lavora a Monserrato.

    Homepagewww.avvoltelinverso.org

  • Short exhibition

    Marco Pautasso – I bambini ci guardano

    18-20 ottobre 2017

    Scheda tecnica: n.8 dipinti ad olio su tela, n.1 dipinto ad olio su carta.


    I bambini ci guardano è il titolo di un film di Vittorio De Sica del 1944 ma anche una comune espressione usata spesso dagli adulti quando, per una situazione incresciosa, si trovano in imbarazzo davanti ai bambini.

    Ma è poi così vero che l’innocenza è fanciulla e il mondo degli adulti orco?

    La presunta innocenza dell’età infantile altro non è che la volontà manifesta, senza veli e ipocrisie, dei propri desideri quando ancora si ignora di doverli moderare in rapporto con gli altri.

    Scarica il catalogo: Marco Pautasso – I bambini ci guardano

    Una lunga educazione, impartita dagli adulti soprattutto con l’esempio, insegna regole e sotterfugi, principi e scorciatoie, per trasformare i capricci infantili in esigenze, il desiderio di possesso in gestione e la volontà di coercizione in condivisione degli obiettivi.

    Il giusto e il tanto per cambiare e adattare di scala i giochi puerili, conseguenze comprese.

    Ed è in tali circostanze, nella costruzione dell’impalcatura dell’esistenza fatta di convenienze, compromessi, sotterfugi e tradimenti che può capitare che i bambini ci guardino, e il re diventi nudo.

    Biografia: Marco Pautasso (Cagliari, 1980) vive e lavora a Cagliari.

    Homepagehttp://pautac16.wixsite.com/marcopautasso

  • Short exhibition

    Roberto Falchi – Ti racconto una storia

    6-8 giugno 2018

    Scheda tecnica: n.7 vernici su carta per alimenti, n.2 chine e acquarello su carta lucida, una agendina moleskine con inserti di carta acquarellati.


    Ti racconto una storia è un racconto intimo, in parte autobiografico, della conquista della consapevolezza e del raggiungimento dell’età adulta.

    Con immagini vicine per gusto alle illustrazioni delle favole, Roberto Falchi ci accompagna attraverso le scelte, le esperienze, gioie e delusioni, che scandiscono la nostra esistenza fino alla presa di (in)coscienza di noi stessi.

    Quando questo accade è difficile da stabilire: di certo c’è solo il fatto che ad un certo momento  il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza non ci appartiene più. Ai progetti idealizzati si sovrappongono urgenze di carattere pragmatico,  programmi  da realizzare in funzione ai mezzi e all’immediata fattibilità e fruibilità, anche se privi di poetica e fantasia.

    E sulla possibilità di recuperare l’età dell’innocenza  ragiona questo lavoro invitandoci a ritrovare,  isolando singoli episodi, la memoria ed il sapore della scoperta,  dell’indeterminatezza e indefinitibilità dei sentimenti, la freschezza delle emozioni.

    Uno per tutti: essere innamorati.

    Scarica il catalogo: Roberto Falchi – Ti racconto una storia

    Biografia: Roberto Falchi (Cagliari 1980) vive e lavora a Quartu Sant’Elena. Dopo gli studi al Liceo Artistico di Cagliari, prosegue la sua formazione presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, conseguendo con il massimo dei voti il diploma di laurea in Pittura col il prof. Renato Ranaldi e con la correlazione di Radu Dragomirescu. Dal 2001 al 2004 ha collaborato presso il Laboratorio di Ceramica dell’artista Claudio Pulli a Selargius, CA. Nel 2004 l’artista Bertrand Lavièr gli ha richiesto una collaborazione per eseguire un lavoro al Museo Pecci di Prato. Nel 2004 ha collaborato con Radu Dragomirescu per la realizzazione dell’allestimento di una mostra presso la Chiesa dei Barnabiti a Firenze. Nel 2011 si specializza in arti visive e discipline dello spettacolo. Attualmente insegna Arte immagine nelle scuole medie

  • Short exhibition

    Elisa Desortes – Middle Earth

    14-16 marzo 2018

    Scheda tecnica: n. 9 disegni con rapidografo 0.1 formato cartolina, installazione: tavolo bianco, sedia bianca, pianta da interni schefflera, quaderno, matita.


    Nella short-exibition Middle Earth Elisa Desortes ci accompagna in una  terra di nessuno dove strutture e luoghi stereotipati, destinati alla fruizione di un  pubblico di massa,  sono diventati le nuove cattedrali del XXI secolo.

    Ribattezzati  da Marc Augè “non luoghi”,  ogni giorno, consapevolmente o no nonostante la poco invitante definizione,  volontariamente li cerchiamo e frequentiamo dedicandogli  parte del nostro tempo.

    Cerchiamo in loro la luce forzata di ogni ora del giorno, gli  alimenti e i manufatti uniformati per incontrare il gusto di tutti,  l’ambiente  per festeggiare le ricorrenze personali, gli incontri occasionali per socializzare e  la compagnia per viaggiare.

    Scarica il catalogoElisa Desortes – Middle Earth

    E  se la riconoscibilità delle strutture promette la certezza del contenuto, il desiderio segreto è quello di rimanere un individuo unico ben distinguibile al loro interno, non confondibile con i milioni di volti che si incontrano intenti nella stessa ricerca con analoghe motivazioni.

    Così l’educazione all’uso di questi luoghi massificamente frequentati spinge la collettività in direzione opposta all’empatia verso un individualismo esacerbato.

    Ancora siamo distanti dal richiedere affetto attraverso questi canali ma chissà, con il progredire delle vendite online su Amazon, nuova frontiera virtuale dei “non luoghi”, forse abbastanza presto potremo richiedere  un surrogato di mamma, di un fratello, del fedele animale domestico, e il principe azzurro.

    Biografia: Elisa Desortes (Sassari 1974) vive e lavora a Sassari.

  • Short exhibition

    Fabrizio Ortu – Mumble

    3-5 ottobre 2018

    Scheda tecnica: n.13 acrilico, smalto e pennarello su carta, n.7 acrilici su tela, n.1 scultura un gesso e inserti di acetato smaltato.


    In questa short exibition parleremo di scrittura, per eccellenza l’arte più astratta che esista.

    Infatti solo l’obbligo di una lunga disciplina, la  scolarizzazione,  ci consegna l’immagine dell’animale cane quando leggiamo queste  linee curve  ogni tanto interrote, e ci permette la  visione di concetti astratti come la prudenza o la perseveranza.

    Addirittura possiamo vedere il cane  spezzettato, ossia c, a, n, e  senza alcuna corrispondenza alle  parti dello stesso, zampe, naso, muso, ma come tessere per combinare  le ance.

    Perciò cosa mai ci raccontano le figure di Fabrizio Ortu, queste elaborazioni  di segni grafici immaginati come scrittura aliena dove colori e segni si sviluppano seguendo regole a noi sconosciute?

    Ma sopratutto, davvero vogliamo norme e spiegazioni che ci svelino l’enigma privandoci, al contempo, del fascino del mistero e mortificando la nostra fantasia e i nostri sforzi intelletivi?

    Mi sono sempre chiesta se il fastidio che proviamo quando qualcuno ci rivela anzitempo il nome dell’assassino non sia la stessa che alberga nell’arte quando si liquida in maniera semplificativa l’opera di un artista, attribuendolo per esempio ad una corrente artistica, privando lo spettatore dell’originalità della scoperta.

    Scarica il catalogo: Fabrizio Ortu – Mumble

    Biografia: Fabrizio Ortu (Nuoro 1977) vive e lavora a Nuoro.

  • Mostre

    Zaza Calzia – Una danza per gli occhi

    21 Settembre – 6 Ottobre 2017

    Scheda tecnica: n. 25 collage su tavola 15x15cm del 2016-17,  collage e acrilico su cartone composto da 5 elementi 72,5x103cm 1982, n.19 acrilici e collage su tela 15x15cm 2017, n.1 acrilico e collage su tela 90x100cm 2004.


    Una serie di opere, collage e occhi-burka che abbracciano 30 anni di produzione di Zaza Calzia, si confrontano nella mostra in corso a Cagliari in via Mameli 187 presso spazio E_EMME.

    I collage, tecnica utilizzata dall’artista a partire dagli anni 60, vengono combinati con la pittura per costruire piani e spazi in movimento grazie all’intuizione dell’uso della carta stampata dei giornali. I frammenti delle parole stampate, ridotte a puro segno, sollecitano e costringeno l’occhio a viaggiare sulla superfice dell’opera con ritmi serrati, introducendo la quarta dimensione, il tempo, sulla  superficie bidimensionale.

    Col tempo l’artista ha rarefatto le superfici dei collage  cercando, dentro i piani  continui di colore, il ritmo del respiro.

    I frammenti di carta, intuizioni ed emozioni , hanno occupato piccole dimensioni traendo forza espressiva dall’utilizzo sapiente del supporto bianco della carta,  il colore che, per istinto,  gli uomini identificano col nulla per la facilità con cui ogni cambiamento viene rilevato.

    Dagli acrilici scuri e mossi, lavorati con pennellate cariche di pathos ed energia, emergono, come divinità arcaiche, vigili occhi di donne, indagatori e straordinariamente sereni, pieni di un sapere che si perde nella notte dei tempi.

    Enigmatici non offrono soluzioni lasciandoci avvicendare/alternare/vagare tra l’anelito della ricerca nel caos e l’illusione di una definizione di equilibrio.

    Se gli “occhi” di zaza si affacciano su mondi caotici dai movimenti vorticosi, il panorama che osservano con espressione fidente e curiosa è una danza: danza per gli occhi e per la vita.


    Biografia: Zaza Calzia (Cagliari 1932), vive e lavora a Roma.

  • Mostre

    Vincenzo Grosso – Faber Sapiens

    16 Maggio – 1 Giugno 2018

    Scheda tecnica: n.9 olio su tela, n.1 olio su tela, n.5 tecnica mista su masonite, n.1 olio su mds, n.2 incisioni su carta, n.2 tecnica mista su stratificazione murale staccata di aerosol-art.


    20 lavori che risvegliano ricordi ancestrali ed interrogativi sul ruolo dell’homo sapiens,  inseguiti dall’alba della sua coscienza/conoscienza.

    Scarica il catalogo: Vincenzo Grosso – Faber Sapiens

    Biografia: Vincenzo Grosso (Nuoro 1977) vive e lavora tra Nuoro e Berlino. Si interessa all’Arte di strada e inizia la sua esperienza nelle superfici della sua città. Si diploma in oreficeria all’Istituto d’Arte di Nuoro. Nello stesso anno parte per Firenze dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 2004 frequenta la S.I.S.S. Toscana dove consegue l’abilitazione all’insegnamento delle Discipline Pittoriche. Dal 2005 al 2009 insegna presso l’Istituto d’Arte di Nuoro e collabora per la realizzazione di eventi ed interventi artistici nella sua regione e in alcune città Italiane.

    Nel 2010 parte per Berlino dove lavora per due anni e collabora con Xlab Gallery, focalizzando la propria attenzione sulle post architetture e le possibili conseguenze degli eccessi del mondo moderno. E ́invitato alla 54 Biennale di Venezia nel Padiglione della sua Regione.
    Oltre a partecipare a premi, fiere d’arte ed esposizioni, lavora con cinque artisti al progetto SEUNA LAB di Nuoro, affinché diventi luogo di scambio condivisione.
    Nel 2011 passa tre mesi a Londra nel programma di residenza MAN-GASWORKS Nel 2012 é invitato in Casa Falconieri dove segue il laboratorio di ricerca “Segni del paesaggio urbano”. Prosegue la sperimentazione di grafica e stampa alla BBK Künstlerhaus Bethanien di Berlino, dove tuttora collabora. Nel 2013 lavora attivamente alla nascita di nuovo show-room Studio, nella capitale Tedesca. È selezionato tra gli artisti della A.P.T. Global Collection.

    Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

  • Mostre

    Tonino Casula – Attento a dove metti gli occhi

    14 Febbraio – 2 Marzo 2018

    Scheda tecnica: n.1 vernice da carrozziere (nitroacrilico) su masonite sagomata, cm120x90x20, 1970, n.1 vernice da carroziere su forex, cm80x90 1985, n.2 televisori, n.40 occhiali 3D blu rosso per film, n.73 tra diafanie, anaglifi, cortronici bidimensionali e 3D datati dal 1989 al 2017.


    In esposizione un selezione dei lavori video-scultura-musica degli ultimi 30 anni, dalle  Diafanie, agli Anaglifi e Cortronici  2D e 3D, opere video caratterizzate dall’impiego della musica contemporanea e non solo.

    È un’occasione per approfondire, o conoscere per la prima volta, la ricerca di quest’artista straordinario e riflettere sulle implicazioni tra la scienza, tecnologia e arte, arte figurativa e arte sonora.

    Scarica il catalogo: Tonino Casula – Attento a dove metti gli occhi

    Biografia: Tonino Casula (Seulo 1931) è un artista e saggista italiano. È stato tra i fondatori del Gruppo Transazionale nel 1966 assieme a Ugo Ugo, Italo Utzeri e Ermanno Leinardi.

    Dagli anni ‘60, per uscire dai linguaggi tradizionali, fa uso di strumenti e materiali inconsueti (pistole a spruzzo e vernice dei carrozzieri, pvc, plexiglass…). Negli anni dal 1990 al 1993, servendosi del computer, crea le diafanie che utilizza anche nell’ambito dello spettaccolo (teatro, danza, musica…). Negli anni 1990 e successivi, sempre col computer, crea i cortronici. Da maestro elementare, innova l’insegnamento dell’arte astratta nelle scuole elementari. Ha pubblicato per Einaudi Impare l’arte, Il libro dei segni, Tra vedere e non vedere, Vedere e sapere, nonché I testi iconici per Mondadori, Taccuini per il Capitello, Leggere l’immagine per Fabbri editori (numero monografico di Parlare et scrivere oggi), Linguaggi visivi, Storia dell’arte, Psicologia della percezione per Multigrafia editrice, Arte per la didattica per Vita e pensiero, La costruzione del desiderio per Città Studio Edizioni.

    Vive e lavora a Cagliari.

    Homepagewww.toninocasula.net