• Mostre

    Pietruccia Bassu – Solo uso decorativo

    8 – 24 maggio 2019

    Scheda tecnica: Installazione dimensione ambiente: 3 lastre verticali di lamiera cm210x75, grano per semina, piatti rotti, 312 bomboniere di tulle, video.

    La sua poetica rinnova il senso di appartenenza ad una tradizione, ad una storia, elaborando progetti sul senso di continuità e di riappropriazione della memoria.

    L’idea di fondo è quella di ritrovare nelle pratiche e nei linguaggi del contemporaneo la possibilità di tramandare gesti, tecniche, particolari che appartengono alla tradizione dell’Isola e a quella della sua famiglia in particolare.

    L’artista sassarese appartiene a quella corrente che intravede nell’arte contemporanea la possibilità di preservare i dati antropologici, le consuetudini, i ricordi delle generazioni passate, utilizzando l’arte come archivio, deposito di tracce. Si serve di diverse tendenze espressive, dal video all’installazione avvalendosi di oggetti dall’alto contenuto simbolico che nelle sue opere assumono modalità estetiche e concettuali nuove. Ha realizzato diverse mostre personali e collettive.

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    Pietruccia Bassu nasce a Sassari (1969) e si forma all’Accademia di Belle Arti della sua città.

  • Mostre

    GIANNI CASAGRANDE – Le cose devono cambiare

    5 – 19 aprile 2019

    Scheda tecnica: n. 21 acrilici su tela: 1- I have not seen you since I was born,cm30x30, 2018; 2- Path, cm20x20, 2013; 3- The sick pilot, cm24x24, 2019; 4- The gift was the book, cm40x30, 2019; 5- Blackboard, cm80x80, 2012; 6- Common cause, cm50x40, 2019; 7- Stronger than you, cm30x30, 2015; 8- The others, cm20x20, 2014; 9- Common cause, cm29,5×20, 2019; 10- A message to all of you, cm60x60, 2018; 1 – A better mother, cm40x40, 2018; 12- They answered you, cm30x30, 2018; 13- Relativity, cm40x50, 2017; 14- Handbook, cm30x40, 2016; 15- Feeding Charlie, cm30x30, 2017; 16- Things have to change, cm30x30, 2018; 17- When they start to sing, dittico, cm16x29 ciascuno, 2018; 18- Lifesaver, cm30x15, 2018; 19- Let me see, cm20x30, 2019; 20- All green lights, dittico, cm18x24 ciascuno, 2011; 21- The deserters, cm20x20, 2014.

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    Gianni Casagrande è nato a Nuoro nel 1963, dove vive e lavora.

    Autodidatta, disegna da quando aveva due anni.

    Nel 1999, la progettazione della stesura di un film basato su una propria sceneggiatura diventa l’occasione per la sua prima mostra presentata a Nuoro nel 2004 col titolo “Seguite la guerra su questa mappa del mondo in proiezione Mercatore“.

    Da allora non ha più smesso di disegnare dedicandosi esclusivamente alla pittura.

    https://giannicasagrande.homefabrik.com/

  • Mostre

    Ruggero Baragliu – FADE OUT

    8 – 22 marzo 2019

    Scheda tecnica: n.3 oli su tela cm60x80 2018-19, n.1 olio su tela cm100x120 2018, n.4 acrilico su tela cm24x30 2016, n.1 olio su tela cm24x30 2016, n.1 olio su tela cm40x50 2018; FADE OUT installazione: n.8 elementi in mdf sagomato dipinto ad olio, dimensioni variabili

    FADE OUT, immagini in dissolvenza, ci parla di come ricordi di momenti vissuti consciamente o catturati distrattamente dagli occhi durante il nostro vivere quotidiano si cumulino e confondano nella memoria, per riemergere a lembi sotto nuove forme.

    Nella nostra epoca, dove la modernità è personificata dalla velocità dello scorrere di tutto, del tempo, dei paesaggi urbani intravisti dai finestrini del metrò, della musica diffusa da un cellulare o da un’auto in corsa, di una rapida pausa pranzo in un locale affollato, di un succinto sms, l’occhio cattura meccanicamente ogni istante della giornata rimandando a momenti futuri l’atto dell’analisi e della consapevolezza.

    Nell’assorbimento acritico di tutte queste immagini ed attività del quotidiano perdiamo di vista cosa è vero e cosa non lo è.

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    testo critico Fabio Vito Lacertosa

    Ruggero Baragliu (Nuoro 1987),vive e lavora tra Nuoro e Torino.

    È tra i fondatori, insieme a Samuele Pigliapochi e Angelo Spatola, dello spazio indipendente torinese IDEMStudio.

    La sua ricerca muove dalla decostruzione dell’immagine, qualunque sia il soggetto, fino a giungere ad una sintesi formale della stessa.

    L’immagine spogliata fino ad ottenerne la struttura portante, è riconfigurata in altra scena possibile non meno reale o falsa dell’originale.

    La lenta dissoluzione di un’immagine data permette la creazione di un’altra, originaria e pura.

    Tra le mostre più recenti:

    LACERTO, presso Galleria Alessio Moitre a Torino (2018);

    ARIA CONDIZIONATA,presso IDEMStudio a Torino (2018);

    PROGRESSIVE, presso Edicola Radetzky a Milano (2019);

    TARAPIA TAPIOCO, preso IDEMStudio (2019).

    Instagram/ruggerobaragliu

    foto Barbara Pau, Marco Fronteddu

  • Mostre

    Andrea Colombu – Linee d’ombra

    27 febbraio – 1 marzo 2019

    Scheda tecnica: 24 fogli di carta nera, screpolante e penna bianca.

    Lungo l’intera parete della galleria 24 ombre si susseguono una uguale all’altra salvo per dei segni di matita bianca localizzati nella testa.

    Non sappiamo se stiamo guardando l’ombra di noi stessi o i nostri compagni, conoscenti, sconosciuti incontrati per caso.

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    Andrea Colombu, nasce a Cagliari nel 1973 dove, tutt’oggi, vive e lavora.
    Frequenta il Liceo Artistico Statale “Foiso Fois” di Cagliari.
    Diplomatosi, a metà degli anni ’90, si trasferisce a Perugia, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”. I primi lavori sono di quel decennio, e le tematiche iniziali che li caratterizzano risentono fortemente dell’influenza della pittura gestuale, e si rifanno a movimenti artistici come l’Arte Informale.
    Mentre la ricerca formale lo spinge nello studio delle geometrie più pure, la contaminazione dell’arte concettuale lo porta a sposare l’idea del contenuto simbolico.
    Gli ultimi anni del decennio, lo vedono nella piena sperimentazione dei materiali. Carta, pietra, ferro, carbone, gesso e inchiostro.
    Terminati gli studi accademici, nel 2000 abbandona completamente l’uso della materia per affrontare nuove tecniche e processi compositivi, come la fotografia e la grafica vettoriale, spesso supportate dal disegno.
    Processi quotidiani che assumono un carattere meditativo e introspettivo, nell’osservazione della società contemporanea.
    www.instagram.com/unodelmacabro

    foto Marco Fronteddu, Andrea Colombu

  • Ospiti

    MARAGNAMA – Cartoline da Codroipo

    8 – 9 novembre 2018

     

    L’otto e il nove novembre 2018 il collettivo Konkezuma Cagliari Drawing Club, si è insediato nello Spazio E_EMME per dare vita a due serate di libero e consapevole abuso di creatività, divertimento, amicizia, condivisione, scambio di opinioni e lavoro.

    Ci teniamo a sottolineare che anche  il consumo alcolico  è stato consapevole, condiviso e debitamente pagato dai partecipanti.  L’immagine della cassa parla da sola.

  • Mostre

    Stefano Serusi – Nuragic alliance

    6 – 22 febbraio 2019

    Scheda tecnica: Forno, wall painting, 2019, dimensioe ambiente; Nuragic alliance, 6 sgabelli di ferro laccati, 2018, altezza cm 35,5, diametro cm 3; Paese bianco, plastico: cartone vegetale, pittura murale e vernice acrilica, 2017, dimensioni variabili; Umbraghe, viscosa colorata, 2018, cm 245×195.

    La mostra Nuragic alliance riunisce le testimonianze di alcuni luoghi di riunione tipici della cultura sarda, con il fine di analizzare l’importanza degli spazi di confronto nella costruzione di una comunità.

    Paese bianco è un plastico che evoca i tratti principali delle chiese campestri, che in Sardegna sono in alcuni casi sorte negli stessi siti di santuari nuragici. Sì è prodotta quindi una convivenza di architetture di epoche diverse, che possono così essere messe a confronto, come le capanne nuragiche, le cui sedute fisse seguono il perimetro interno, e gli spazi aperti attorno alla chiesa, che, anche grazie alla versatilità di panche e sedie facilmente spostabili, si adattano a diverse forme di riunione. La ricerca sul colore, evidente nelle diverse opere in mostra, proviene da una diretta campionatura dei colori presenti nel documentario di Fiorenzo Serra “La novena” (1967), che racconta i giorni di festa presso alcuni santuari sardi, i novenari.

    L’immagine della riunione in cerchio priva di gerarchie apparenti, tipica dei contesti nuragici, è presente anche nella disposizione di un gruppo di sgabelli disegnati a partire da quelli riprodotti in miniatura nei bronzetti votivi. L’installazione invita implicitamente il pubblico a sedersi, creando quindi all’interno della mostra uno spazio fisico per dialogare. In una parete è dipinta la sagoma rosa di un grande forno: un altro dei momenti comunitari fondamentale per i sardi è infatti quello della produzione del pane, che si caratterizza per l’uso di forni in muratura particolarmente elaborati.

    L’insieme di questi elementi (gli sgabelli, il forno, il tavolo su cui si sviluppa il plastico) può essere visto come il riferimento ad un unico spazio interno, come la cucina di un immaginario museo etnografico, mentre un telo sospeso rimanda a quelli che negli spazi aperti si utilizzano per creare isole d’ombra: un altro perimetro entro il quale, ancora una volta, incontrarsi.

    foto Barbara Pau, Marco Fronteddu

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    Stefano Serusi (Alghero 1980) vive e lavora a Milano. Confrontatosi sin dall’inizio del suo percorso con spazi molto connotati, il suo lavoro si è sviluppato quasi naturalmente in interventi site specific, nei quali oggetti e opere installative possono concorrere ad una narrazione. Tra le mostre collettive più recenti: “Teatrum Botanicum”, PAV, Torino (2016) e “Progetto Città Ideale presenta Edicola Radetzky”, al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2016). Tra le mostre personali: “MVS€0”, presso Display (Parma, 2018), “Sleeping giant”, presso Museo Casa Manno (Alghero, 2017). A Milano è tra i fondatori di Edicola Radetzky.

    https://serusi.tumblr.com/

     

  • Short exhibition

    Nicola Cioglia – MONDOGATTO

    31 gennaio 2 febbraio 2019

    Scheda tecnica: 12 oli su carta, dimensioni 50x70cm eseguiti tra il 2018 e gennaio 2019.

    titoli: Senza titolo, T vs T, Il mio amorevole gatto Tigre, Tigre Giallo, Tigre Azzurro,  Tigre Rosso 2, Autoritratto con Tigre molto arrabbiati, Tigre su coccodrillo, Tigre Rosso 1, Senza Titolo, Mondo Tossico, Autoritratto coccolando Tigre

    Nicola Cioglia (Cagliari 1998) frequenta l’ultimo anno del Liceo artistico Foiso Fois a Cagliari.

    MONDOGATTO

    E’ almeno dal secolo scorso che la pittura ha smesso di essere un modo di guardare il mondo per trasformarsi in una enorme sinestesia che in assenza di confini predeterminati ha attraversato i sensi, unendo tutto quello che può unire. Quale che sia il soggetto, il linguaggio di riferimento o gli stilemi usati, l’atto stesso del dipingere vive oggi su un crogiolo di sollecitazioni: la pittura è materia, colore, composizione, ma anche emozione vissuto, memoria; post-figurativa e post-mediale gioca su più fronti, incrociando la visibilità del quotidiano con la artificiosa dimensione del reale.

    Insomma, se la complessità è una sorta di peccato originario della pittura contemporanea, è evidente che persino una piccola mostra come questa di Nicola, quasi monotematica, offre una molteplicità di spunti e di possibili percorsi. La si può usare come una mappa delle evoluzioni linguistiche dell’ultimo decennio o come terreno di ricerca delle citazioni figurali che si annidano nelle trame segniche; ci si può perdere nella forza evocativa del colore, seguire la stratificazione materica delle superfici, oppure occuparsi prevalentemente delle suggestioni narrative. In ogni caso ad un certo punto ci si accorgerà di aver smarrito l’obiettivo, perché la tensione contaminatoria delle elaborazioni non ammette uno sviluppo unico e direzionale. Normale che, alla fine, non ci resti che il gatto.

    PS Per la cronaca il gatto in questione esiste ed è, a tutti gli effetti, parte integrante della famiglia.

    Gianni Murtas

  • Mostre

    Alberto Marci – Fame d’aria

    16 – 25  gennaio 2019

    Scheda tecnica: THE WAY OUT IS THROUGH, 2019, Pittura, calcografia e serigrafia su cotone, 150 x 700 cm; FAME D’ARIA #3, 2019, Serigrafia e impressione manuale su plastilina, 20×20 cm, 3 pezzi; HALO 1/3, 2019, Audio stereo, 130” circa

    sinossi

    Tu: non ci riuscirai, non sei mai stato bravo (così bravo).

    Io: spiegami, allora, come sono arrivato fino a te.

    Tu: ti ci ho portato io, prima che ti fermassi.

    Io: “non ti fermi mai” dicevi.

    Tu: credevo fosse normale ricordarti.

    Io: e lasciarmi qui a metà strada, invece?

    Tu: Non ti ho mai portato più in là di dove meritassi.

    Io: non sono mai andato più avanti di dove volessi.

    scarica il catalogo: Alberto Marci – Fame d’aria

    Biografia: Alberto Marci (Cagliari 1985) ha compiuto gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze nella sezione Grafica d’Arte. La sua formazione nell’ambito delle problematiche della sperimentazione e dei linguaggi incisori e’ avvenuta nell’atelier Casa Falconieri, dove dal 1999 al 2009 partecipa ai master di sperimentazione e ricerca. Presentato alla fiera d’arte Estampa, nella sezione giovani di Casa Falconieri dal 2004 al 2009, nel 2004 e nel 2005, ottiene due borse di studio della Fundaciòn CIEC. Artista segnalato nell’edizione 2006 del “premio di grafica Pietro Parigi”. Nel 2008 e nel 2009 partecipa alle residenze sul libro d’artista “Reinventare gli Spazi” e “Laboratorio dell’Inquietudine” alla Fondazione Stazione dell’Arte a Ulassai, Sardegna. Presentato da Casa Falconieri al festival “IKASART II” 2010 a Bilbao. Nel 2010 è fruitore di una borsa Master & Back della Regione Sardegna. Artista invitato per il “1° Encuentro Alfara-CIEC” allo studio Alfara a Salamanca. Selezionato, in coppia con Maria Penela, per le residenze artistiche della “Bienal de Cerveira” in Portogallo. Attualmente sviluppa il proprio lavoro di ricerca e parallelamente si dedica all’insegnamento delle tecniche di stampa e all’editoria per altri artisti. Ha partecipato a varie mostre collettive, le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e straniere.

    www.albertomarci.com

  • Mostre

    L’Artista Regala

    27 – 29 dicembre 2018

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    Scheda tecnica:

    Lucio Pozzi, Difraction, acrilico su flashe su tavola, n.2 opere, cm30,5×22,8×2,2, 2016

    Lorenza Sannai, acrilico su pannello, Rientro cm15,2×15,2,4, Regola, Destinato, Fenomeno cm15,2×15,2×2,4  2017, Doppio Peso, Clinamen cm50,8×40,6,2,2, Scarti dell’equilibrio cm40,6×30,5×2,2, 2018

    Linda Schrenk, Il barone rampante, archival pigment print   5/10, n.6 cm150x50  2015.

    Lynn Umlauf, Senza titolo, rete metallica, plexiglas, foglio di acetato, cavo metallico, 2000

    Adriano Orrù, Sarabande sketches, contrabasso, 27.12.2018 ore 19,40

    Giacomo Salis & Marco Ferrazza, Improvvisazione, percussioni e musca elettronica, 28.12.2018 ore 20,00

    L’artista regala è un appuntamento annuale che cade subito dopo le feste di natale e si chiude con l’ultimo giorno dell’anno

    Questo anno, dal 27 al 29 dicembre, 7 artisti vi regaleranno un momento della loro ricerca poetica.

    Lucio Pozzi, Lorenza Sannai, Linda Schrank, Lynn Umlauf con le loro immagini, Adriano Orrù il 27 dicembre dalle ore 19,40 con il suo contrabasso, Marco Ferrazza e Giacomo Salis il 28 dicembre dalle ore 20,00 con musica elettronica e percussioni.

    scarica il catalogo

    www.luciopozzi.com  www.lorenzasannai.com  www.lindaschrank.comwww.lynnumlauf.com   www.adrianoorru.com  salis & ferrazza duo

  • Ospiti

    Kerlox Dynamic 3

    24 aprile 2018

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    In occasione della personale I Mani di Marco Useli, sono intervenuti i Kerlox Dynamic 3: Carlo Mascolo, trombone – Domenico Saccente, fisarmonica – Felice Furioso, batteria.

    Biografie 

    Carlo Mascolo è un compositore e arrangiatore di musica acustica, elettrificata e computer music. Ha studiato con Maurizio Patarino, Tomaso Lama, Saverio Vizziello, Michele Lomuto, Gianni Lenoci, Stefano Battaglia, Francesco Scagliola, Christian Burchard. È stato docente dei corsi pre-accademici presso il Conservatorio di Monopoli. È stato docente full time di jazz e ottoni nel Conservatorio di Gerusalemme. È stato docente full time di ottoni, musica di insieme, teoria e armonia, nel centro musicale Al-Kamandjati di Ramallah e nei campi profughi di Al- Amari, Qalandia in Cisgiordania.

    Ideatore e conduttore del progetto “Kerlox Dynamic Project” (1999) e della Orchestra di Improvvisatori “Bouh Magic Orchestra” (2010). Ha suonato in clubs e festivals di Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Rep.Ceca, Austria, Turchia, Palestina, Marocco, U.S.A., Colombia e Argentina.

    Ha collaborato con Embryo, Christian Burchard, Michele Lomuto, Gianni Lenoci, Steve Potts, Antonello Salis, Eugenio Colombo, Chop Chop Band, Marcello Magliocchi, Mik Quantius, Lothar Stahl, Jens Pollheide, Frankestein Ballet, Lori Goldston, Nicola Guazzaloca, Monsieur Periné, Suricato, Raul Platz, Blasie Siwula, Pacho Davila, Moktar Ghania, Allen Blairman, Yuri Parvenov, Abdul Moimeme, Yedo Gibson, Vasco Trilla, Jean- Marc Foussat, Luiz Rocha, Nicolas Chientaroli, Dirar Kalash, Carlos Zingaro, , Ape5 , Vittorino Curci, Ada Rave, Renato Ferreira, George Hadow, Guy- Frank Pellerin, White Noise Generator, Paulo Chagas, Joao Pedro Viegas, Okay Temiz, Hakan Ali Tocker, Albert Cireira, Maria Do Mar. Maria Radich, Joao Madeira e Rogier Smal, James Harrar, Marshall Allen, Charles Gayle e molti altri.

    Homepage: https://www.muzicplus.it/it/chi-siamo/carlo-mascolo.html

    Domenico Saccente. All’età di otto anni intraprende gli studi di fisarmonica, che prosegue nel corso degli anni con il M° Francesco Palazzo presso il Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari. Attualmente è iscritto al Conservatorio di Musica “E.R. Duni” di Matera dove frequenta il corso di pianoforte jazz. Ha partecipato a workshop con artisti di spicco del panorama nazionale e internazionale come Christian Burchard, Lothar Stahl, Jens Pollheide, Mik Quantius, Carlo Mascolo, Marcello Magliocchi, Gianni Lenoci, Marshall Allen, Lori Goldston, Morjane Mourad, Greg Burk, Joao Pedro Viegas, Yedo Gibson, Vasco Trilla, Carlos Zingaro, Paulo Chagas, Nicola Guazzaloca, Stefano Luigi Mangia, Embryo.

    Dal 2005 entra a far parte del progetto Kerlox Dynamic Project, che varia dalla world music all’improvvisazione radicale utilizzando i linguaggi propri del paesaggio sonoro contemporaneo.

    Homepage:https://www.muzicplus.it/it/chi-siamo/domenico-saccente.html

    Felice Furioso. Comincia a suonare la batteria all’età di 10 anni, con un percorso da autodidatta. Da ragazzo frequenta il corso musicale di violino della scuola secondaria di primo grado. Nel 2009 fonda con amici il gruppo “Banda Agorà” e partecipa alla manifestazione musicale Rock Targato Italia. Nel 2012 con la “Banda Agora” partecipa all’Italia Wave Festival al Circolo Degli Artisti a Roma. Nel 2014 ha partecipato attivamente ai workshop di composizione in tempo reale e musica creativa con il trombonista Carlo Mascolo, Mik Quantius, Yedo Gibson, Carlos Zingaro, Paulo Chagas e il gruppo tedesco, Embryo.
    Da un po’ di anni collabora con la Kerlox Dynamic Project, che varia dalla world music all’improvvisazione radicale utilizzando i linguaggi propri del paesaggio sonoro contemporaneo. Fin ad oggi, con questo progetto ha partecipato a tre festival internazionali di musica improvvisata, quali “Free Flow Festival 2015” ad Altamura, “Clockstop Fest 2015” a Noci, “MIA 2015 – Encontro de Música Improvisada de Atouguia da Baleia” in Portogallo. Nel 2016 partecipa alla rassegna “Aspettando il Free Flow Festival”. E’ stato uno degli organizzatori della quinta edizione del Free Flow Fest, che ha visto il coinvolgimento di artisti nazionali e internazionali della scena d’avanguardia.

    Homepage:https://www.muzicplus.it/it/chi-siamo/felice-furioso.html

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