• Short exhibition

    Marco Pautasso – I bambini ci guardano

    18-20 ottobre 2017

    Scheda tecnica: n.8 dipinti ad olio su tela, n.1 dipinto ad olio su carta.


    I bambini ci guardano è il titolo di un film di Vittorio De Sica del 1944 ma anche una comune espressione usata spesso dagli adulti quando, per una situazione incresciosa, si trovano in imbarazzo davanti ai bambini.

    Ma è poi così vero che l’innocenza è fanciulla e il mondo degli adulti orco?

    La presunta innocenza dell’età infantile altro non è che la volontà manifesta, senza veli e ipocrisie, dei propri desideri quando ancora si ignora di doverli moderare in rapporto con gli altri.

    Scarica il catalogo: Marco Pautasso – I bambini ci guardano

    Una lunga educazione, impartita dagli adulti soprattutto con l’esempio, insegna regole e sotterfugi, principi e scorciatoie, per trasformare i capricci infantili in esigenze, il desiderio di possesso in gestione e la volontà di coercizione in condivisione degli obiettivi.

    Il giusto e il tanto per cambiare e adattare di scala i giochi puerili, conseguenze comprese.

    Ed è in tali circostanze, nella costruzione dell’impalcatura dell’esistenza fatta di convenienze, compromessi, sotterfugi e tradimenti che può capitare che i bambini ci guardino, e il re diventi nudo.

    Biografia: Marco Pautasso (Cagliari, 1980) vive e lavora a Cagliari.

    Homepagehttp://pautac16.wixsite.com/marcopautasso

  • Short exhibition

    Roberto Falchi – Ti racconto una storia

    6-8 giugno 2018

    Scheda tecnica: n.7 vernici su carta per alimenti, n.2 chine e acquarello su carta lucida, una agendina moleskine con inserti di carta acquarellati.


    Ti racconto una storia è un racconto intimo, in parte autobiografico, della conquista della consapevolezza e del raggiungimento dell’età adulta.

    Con immagini vicine per gusto alle illustrazioni delle favole, Roberto Falchi ci accompagna attraverso le scelte, le esperienze, gioie e delusioni, che scandiscono la nostra esistenza fino alla presa di (in)coscienza di noi stessi.

    Quando questo accade è difficile da stabilire: di certo c’è solo il fatto che ad un certo momento  il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza non ci appartiene più. Ai progetti idealizzati si sovrappongono urgenze di carattere pragmatico,  programmi  da realizzare in funzione ai mezzi e all’immediata fattibilità e fruibilità, anche se privi di poetica e fantasia.

    E sulla possibilità di recuperare l’età dell’innocenza  ragiona questo lavoro invitandoci a ritrovare,  isolando singoli episodi, la memoria ed il sapore della scoperta,  dell’indeterminatezza e indefinitibilità dei sentimenti, la freschezza delle emozioni.

    Uno per tutti: essere innamorati.

    Scarica il catalogo: Roberto Falchi – Ti racconto una storia

    Biografia: Roberto Falchi (Cagliari 1980) vive e lavora a Quartu Sant’Elena. Dopo gli studi al Liceo Artistico di Cagliari, prosegue la sua formazione presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, conseguendo con il massimo dei voti il diploma di laurea in Pittura col il prof. Renato Ranaldi e con la correlazione di Radu Dragomirescu. Dal 2001 al 2004 ha collaborato presso il Laboratorio di Ceramica dell’artista Claudio Pulli a Selargius, CA. Nel 2004 l’artista Bertrand Lavièr gli ha richiesto una collaborazione per eseguire un lavoro al Museo Pecci di Prato. Nel 2004 ha collaborato con Radu Dragomirescu per la realizzazione dell’allestimento di una mostra presso la Chiesa dei Barnabiti a Firenze. Nel 2011 si specializza in arti visive e discipline dello spettacolo. Attualmente insegna Arte immagine nelle scuole medie

  • Short exhibition

    Elisa Desortes – Middle Earth

    14-16 marzo 2018

    Scheda tecnica: n. 9 disegni con rapidografo 0.1 formato cartolina, installazione: tavolo bianco, sedia bianca, pianta da interni schefflera, quaderno, matita.


    Nella short-exibition Middle Earth Elisa Desortes ci accompagna in una  terra di nessuno dove strutture e luoghi stereotipati, destinati alla fruizione di un  pubblico di massa,  sono diventati le nuove cattedrali del XXI secolo.

    Ribattezzati  da Marc Augè “non luoghi”,  ogni giorno, consapevolmente o no nonostante la poco invitante definizione,  volontariamente li cerchiamo e frequentiamo dedicandogli  parte del nostro tempo.

    Cerchiamo in loro la luce forzata di ogni ora del giorno, gli  alimenti e i manufatti uniformati per incontrare il gusto di tutti,  l’ambiente  per festeggiare le ricorrenze personali, gli incontri occasionali per socializzare e  la compagnia per viaggiare.

    Scarica il catalogoElisa Desortes – Middle Earth

    E  se la riconoscibilità delle strutture promette la certezza del contenuto, il desiderio segreto è quello di rimanere un individuo unico ben distinguibile al loro interno, non confondibile con i milioni di volti che si incontrano intenti nella stessa ricerca con analoghe motivazioni.

    Così l’educazione all’uso di questi luoghi massificamente frequentati spinge la collettività in direzione opposta all’empatia verso un individualismo esacerbato.

    Ancora siamo distanti dal richiedere affetto attraverso questi canali ma chissà, con il progredire delle vendite online su Amazon, nuova frontiera virtuale dei “non luoghi”, forse abbastanza presto potremo richiedere  un surrogato di mamma, di un fratello, del fedele animale domestico, e il principe azzurro.

    Biografia: Elisa Desortes (Sassari 1974) vive e lavora a Sassari.

  • Short exhibition

    Fabrizio Ortu – Mumble

    3-5 ottobre 2018

    Scheda tecnica: n.13 acrilico, smalto e pennarello su carta, n.7 acrilici su tela, n.1 scultura un gesso e inserti di acetato smaltato.


    In questa short exibition parleremo di scrittura, per eccellenza l’arte più astratta che esista.

    Infatti solo l’obbligo di una lunga disciplina, la  scolarizzazione,  ci consegna l’immagine dell’animale cane quando leggiamo queste  linee curve  ogni tanto interrote, e ci permette la  visione di concetti astratti come la prudenza o la perseveranza.

    Addirittura possiamo vedere il cane  spezzettato, ossia c, a, n, e  senza alcuna corrispondenza alle  parti dello stesso, zampe, naso, muso, ma come tessere per combinare  le ance.

    Perciò cosa mai ci raccontano le figure di Fabrizio Ortu, queste elaborazioni  di segni grafici immaginati come scrittura aliena dove colori e segni si sviluppano seguendo regole a noi sconosciute?

    Ma sopratutto, davvero vogliamo norme e spiegazioni che ci svelino l’enigma privandoci, al contempo, del fascino del mistero e mortificando la nostra fantasia e i nostri sforzi intelletivi?

    Mi sono sempre chiesta se il fastidio che proviamo quando qualcuno ci rivela anzitempo il nome dell’assassino non sia la stessa che alberga nell’arte quando si liquida in maniera semplificativa l’opera di un artista, attribuendolo per esempio ad una corrente artistica, privando lo spettatore dell’originalità della scoperta.

    Scarica il catalogo: Fabrizio Ortu – Mumble

    Biografia: Fabrizio Ortu (Nuoro 1977) vive e lavora a Nuoro.

  • Mostre

    Zaza Calzia – Una danza per gli occhi

    21 Settembre – 6 Ottobre 2017

    Scheda tecnica: n. 25 collage su tavola 15x15cm del 2016-17,  collage e acrilico su cartone composto da 5 elementi 72,5x103cm 1982, n.19 acrilici e collage su tela 15x15cm 2017, n.1 acrilico e collage su tela 90x100cm 2004.


    Una serie di opere, collage e occhi-burka che abbracciano 30 anni di produzione di Zaza Calzia, si confrontano nella mostra in corso a Cagliari in via Mameli 187 presso spazio E_EMME.

    I collage, tecnica utilizzata dall’artista a partire dagli anni 60, vengono combinati con la pittura per costruire piani e spazi in movimento grazie all’intuizione dell’uso della carta stampata dei giornali. I frammenti delle parole stampate, ridotte a puro segno, sollecitano e costringeno l’occhio a viaggiare sulla superfice dell’opera con ritmi serrati, introducendo la quarta dimensione, il tempo, sulla  superficie bidimensionale.

    Col tempo l’artista ha rarefatto le superfici dei collage  cercando, dentro i piani  continui di colore, il ritmo del respiro.

    I frammenti di carta, intuizioni ed emozioni , hanno occupato piccole dimensioni traendo forza espressiva dall’utilizzo sapiente del supporto bianco della carta,  il colore che, per istinto,  gli uomini identificano col nulla per la facilità con cui ogni cambiamento viene rilevato.

    Dagli acrilici scuri e mossi, lavorati con pennellate cariche di pathos ed energia, emergono, come divinità arcaiche, vigili occhi di donne, indagatori e straordinariamente sereni, pieni di un sapere che si perde nella notte dei tempi.

    Enigmatici non offrono soluzioni lasciandoci avvicendare/alternare/vagare tra l’anelito della ricerca nel caos e l’illusione di una definizione di equilibrio.

    Se gli “occhi” di zaza si affacciano su mondi caotici dai movimenti vorticosi, il panorama che osservano con espressione fidente e curiosa è una danza: danza per gli occhi e per la vita.


    Biografia: Zaza Calzia (Cagliari 1932), vive e lavora a Roma.

  • Mostre

    Vincenzo Grosso – Faber Sapiens

    16 Maggio – 1 Giugno 2018

    Scheda tecnica: n.9 olio su tela, n.1 olio su tela, n.5 tecnica mista su masonite, n.1 olio su mds, n.2 incisioni su carta, n.2 tecnica mista su stratificazione murale staccata di aerosol-art.


    20 lavori che risvegliano ricordi ancestrali ed interrogativi sul ruolo dell’homo sapiens,  inseguiti dall’alba della sua coscienza/conoscienza.

    Scarica il catalogo: Vincenzo Grosso – Faber Sapiens

    Biografia: Vincenzo Grosso (Nuoro 1977) vive e lavora tra Nuoro e Berlino. Si interessa all’Arte di strada e inizia la sua esperienza nelle superfici della sua città. Si diploma in oreficeria all’Istituto d’Arte di Nuoro. Nello stesso anno parte per Firenze dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 2004 frequenta la S.I.S.S. Toscana dove consegue l’abilitazione all’insegnamento delle Discipline Pittoriche. Dal 2005 al 2009 insegna presso l’Istituto d’Arte di Nuoro e collabora per la realizzazione di eventi ed interventi artistici nella sua regione e in alcune città Italiane.

    Nel 2010 parte per Berlino dove lavora per due anni e collabora con Xlab Gallery, focalizzando la propria attenzione sulle post architetture e le possibili conseguenze degli eccessi del mondo moderno. E ́invitato alla 54 Biennale di Venezia nel Padiglione della sua Regione.
    Oltre a partecipare a premi, fiere d’arte ed esposizioni, lavora con cinque artisti al progetto SEUNA LAB di Nuoro, affinché diventi luogo di scambio condivisione.
    Nel 2011 passa tre mesi a Londra nel programma di residenza MAN-GASWORKS Nel 2012 é invitato in Casa Falconieri dove segue il laboratorio di ricerca “Segni del paesaggio urbano”. Prosegue la sperimentazione di grafica e stampa alla BBK Künstlerhaus Bethanien di Berlino, dove tuttora collabora. Nel 2013 lavora attivamente alla nascita di nuovo show-room Studio, nella capitale Tedesca. È selezionato tra gli artisti della A.P.T. Global Collection.

    Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

  • Mostre

    Tonino Casula – Attento a dove metti gli occhi

    14 Febbraio – 2 Marzo 2018

    Scheda tecnica: n.1 vernice da carrozziere (nitroacrilico) su masonite sagomata, cm120x90x20, 1970, n.1 vernice da carroziere su forex, cm80x90 1985, n.2 televisori, n.40 occhiali 3D blu rosso per film, n.73 tra diafanie, anaglifi, cortronici bidimensionali e 3D datati dal 1989 al 2017.


    In esposizione un selezione dei lavori video-scultura-musica degli ultimi 30 anni, dalle  Diafanie, agli Anaglifi e Cortronici  2D e 3D, opere video caratterizzate dall’impiego della musica contemporanea e non solo.

    È un’occasione per approfondire, o conoscere per la prima volta, la ricerca di quest’artista straordinario e riflettere sulle implicazioni tra la scienza, tecnologia e arte, arte figurativa e arte sonora.

    Scarica il catalogo: Tonino Casula – Attento a dove metti gli occhi

    Biografia: Tonino Casula (Seulo 1931) è un artista e saggista italiano. È stato tra i fondatori del Gruppo Transazionale nel 1966 assieme a Ugo Ugo, Italo Utzeri e Ermanno Leinardi.

    Dagli anni ‘60, per uscire dai linguaggi tradizionali, fa uso di strumenti e materiali inconsueti (pistole a spruzzo e vernice dei carrozzieri, pvc, plexiglass…). Negli anni dal 1990 al 1993, servendosi del computer, crea le diafanie che utilizza anche nell’ambito dello spettaccolo (teatro, danza, musica…). Negli anni 1990 e successivi, sempre col computer, crea i cortronici. Da maestro elementare, innova l’insegnamento dell’arte astratta nelle scuole elementari. Ha pubblicato per Einaudi Impare l’arte, Il libro dei segni, Tra vedere e non vedere, Vedere e sapere, nonché I testi iconici per Mondadori, Taccuini per il Capitello, Leggere l’immagine per Fabbri editori (numero monografico di Parlare et scrivere oggi), Linguaggi visivi, Storia dell’arte, Psicologia della percezione per Multigrafia editrice, Arte per la didattica per Vita e pensiero, La costruzione del desiderio per Città Studio Edizioni.

    Vive e lavora a Cagliari.

    Homepagewww.toninocasula.net

  • Mostre

    Igino Panzino – Realtà Aumentata

    23 Marzo – 6 Aprile 2018

    Scheda tecnica: n. 13 fotografie ritagliate e ricomposte su forex.


    “Realtà aumentata” è il titolo della mostra che comprende un nucleo di opere realizzate da Igino Panzino negli ultimi 3 anni, lavori ottenuti rielaborando scatti fotografici di diversa natura, in certi casi di particolari, tratti dal suo archivio, scomposti in tessere che vengono  ricomposte e posizionate su diversi piani.

    Si tratta di lavori di impianto metalinguistico per parlare dei quali  si è pensato di coinvolgere una pluralità di opinioni.

    E’ stata quindi richiesta la collaborazione di fotografi, curatori, professori di estetica e di storia dell’arte, artisti, per allestire una mostra che sfuggisse ad un unico punto di osservazione e aderisse maggiormente allo spirito suggerito dai lavori in esposizione.

    Ogni immagine ha dunque una sua appendice costituita da un testo che non è e non vuole essere soltanto una didascalia ma, al pari dei tasselli fotografici che la compongono, contribuisce alla definizione dell’opera o forse, e lo speriamo, alla rivelazione della completa indefinitezza dei suoi confini.

    In questa maniera la stessa mostra sfugge/comprende dal/la definizione di installazione, esposizione, work in progress, laboratorio collettivo, mischiando generi con intelligenza ed ironia e ponendo interrogativi sulla stessa semantica utilizzata nel campo dell’arte.

    Insomma destrutturando le nostre conoscenze e riferimenti Panzino ci invita ad abbracciare il nuovo secolo ed usare il nostro vissuto per indagare presente e futuro con occhi sempre aperti e curiosi.   

    Scarica il catalogoIgino Panzino – Realtà Aumentata

    Igino Panzino (Sassari 1951)  vive e lavora a Sassari. Ha compiuto gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, animato– sotto la direzione di Mauro Manca – da un vivace clima di discussione e di ricerca. Cresciuto nel momento fortemente ideologizzato dei tardi anni Sessanta, inizia la sua attività espositiva nei primi anni settanta muovendo dall’idea di un’opera d’arte intesa come prodotto di un linguaggio peculiare ed autonomo, dotato di infinite possibilità espressive, con la realizzazione di strutture tridimensionali dal carattere neocostruttivista di deciso impianto progettuale, distinte da un’esibita manualità. Negli stessi anni aderisce al Gruppo della Rosa (formazione di orientamento concettuale, ideata da Aldo Contini),dove approfondisce una scelta di indagine incentrata sulla messa in evidenza dei procedimenti e dei mezzi linguistici.

    Dagli anni Ottanta si dedica alla pittura, con una particolare attenzione all’acquerello ed al disegno, dapprima trasferendo sulla tela la limpida geometria delle precedenti strutture plastiche, in seguito puntando su effetti texture di genere analitico che mantengono una evidente impostazione progettuale, seppure ammorbidita dalla gestualità delle tecniche utilizzate. La dimensione progettuale, presenza costante nella sua attività, risolta in scultura nelle sue più recenti opere, tende attualmente a sconfinare nell’ambiente in seguito alla collaborazione con architetti con i quali ha realizzato diversi lavori pubblici distribuiti in varie località della Sardegna. In questo momento realizza dei lavori nei quali opera una trasformazione della fotografia in oggetto plastico.

    Ha insegnato dal 1969 al 2002 al Liceo Artistico di Cagliari e negli Istituti d’Arte di Sassari, Alghero, Valenza Po e Roma. Ha esposto in Italia e all’estero in spazi pubblici e privati. Attualmente vive e lavora a Sassari.

  • Mostre

    Marco Useli – I Mani

    11-27 Aprile 2018

    Scheda tecnica: n.7 olio su tela, n.1 incisione e china su carta cotone 1/1, n.1 china e pastello ad olio su carta cotone, n.2 chine, matite colorate e acrilico su carta cotone, n.1 acrilico steso a rullo su carta, n.1 grafite su carta cotone, n1. acrilico e pastello su carta, n.5 xilografia e puntasecca tiratura di 5.


    Una selezione inedita di oli, incisioni e matite realizzate per dare vita a un’enciclopedia istantanea, minima e irregolare in cui una piccola moltitudine di Mani e una pluralità di mani discutono animatamente di memorie e futuro, di pollici opponibili, di arti e anatomie e gesti e isole e viaggi spericolati come quello di Ulisse nella Dublino di Joyce.

    Un episodio di serissima ricerca pittorica a cavallo tra un incontro di boxe e la Settimana enigmistica.

    Scarica il catalogoMarco Useli – I Mani

    Biografia: Marco Useli (Nuoro 1983) vive e lavora a Milano e Dorgali. 

    Dopo il diploma all’istituto d’arte, mi sono laureato all’Accademia di belle arti di Firenze nel 2007. 

    Dopo un’esperienza biennale a Londra, mi sono stabilito a Milano dove ho conseguito un Master in Progettazione contemporanea con la pietra, presso il Politecnico. 

    Dal 2012 faccio parte della Milano Print Makers, che si occupa di sviluppare la ricerca nella grafica d’arte. 

    Nel 2017 ho aperto uno Studio anche a Dorgali (NU) dove mando avanti la mia ricerca artistica. Lo Studio ospita, sotto la mia curatela, mostre e laboratori di pittura ed incisione. 

    Statement dell’autore

    Il mio lavoro fissa il succedersi e il sovrapporsi di eventi e la consunzione. Definisco un ritmo e creo i limiti di un paesaggio istantaneo attraverso il gesto pittorico.
    Ricerco sintesi formali di stati di fatto originati da dinamiche sotterranee e complesse.

    Mi concentro su forme elementari di paesaggio, su fattori che interagiscono in ambienti radicali come cave lapidee, siti produttivi e industriali, spazi di sopravvivenza della vegetazione spontanea in ambito urbano.
    Faccio ricerca e sperimentazione formale senza compromessi intorno alle questioni sollevate dall’operare artistico, dallo sfruttamento delle risorse ambientali e dall’uso di strumenti che hanno un forte impatto sulla natura.

  • Mostre

    Lynn Umlauf – Transparent Layers

    5-21 Novembre 2018

    Scheda tecnica: n.1 scultura plexiglass e n.8 chiodi 2018; n.1 scultura plexiglass, rete metallica, cavo elastico dipinto, bacchetta di legno, n.4 chiodi 2018; n.1 scultura creta in due elementi, cavo metallico, smalti 2016; n.5 acrilico e pastello su carta, n.1 acrilico su carta lucida, n1 tecnica mista su carta anni 2015-2018.


    In esposizione una selezione inedita di sculture da parete e disegni realizzati tra il 2015 e il corrente anno. Per l’artista statunitense, reduce da una mostra antologica dedicata ai lavori degli anni 70 presso la  Zürcher Gallery di Manhattan, New York,  è il secondo appuntamento con la nostra città.

     Scarica il catalogoLynn Umlauf – Trasparent Layers

    Biografia: Lynn Umlauf divide la sua vita e lavoro tra New York e la Toscana a partire dagli anni settanta. Ha esposto in diverse storiche gallerie italiane tra le quali La Polena di Genova, Galleria Peccolo a Livorno, Galleria Studio la Città di Verona, Galleria Plurima ad Udine.

    Lynn Umlauf (Austin 1942) vive e lavora a New York e Spannocchia (Toscana). Ha studiato all’Università del Texas in Austin, all’Art Students’s League di new York e all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente insegna alla Visual Art di New York. Suoi lavori sono stati esposti in 143 mostre dal 1966.

    Homepagewww.lynnumlauf.com